AFRICA – Il primo giorno della seconda edizione dell’Open Africa Power di Fondazione Enel è iniziato con una visita all’ Enel Smart Grid Lab a Milano e con una presentazione del Master in Green Management, Energy e Responsabilità sociale delle imprese (MaGER), supportata anche dalla Fondazione Enel.
L’apertura ufficiale del modulo italiano è stata celebrata con un seminario organizzato con Africa Lab della SDA Bocconi per discutere sul ruolo della “Italia come hub internazionale di educazione per sostenere il futuro sostenibile dell’Africa” .
L’evento ha contato sull’apertura della Presidente del gruppo Enel e del Comitato scientifico della Fondazione Enel, Patrizia Grieco, la quale ha sottolineato come “il tipo di risposte che l’Africa e gli africani saranno in grado di dare alle sfide che li attendono, non riguardano più solo gli africani. Ma riguardano tutti noi e il futuro di tutto il pianeta”.
Accanto alla presidente Grieco sono intervenuti anche il decano della SDA Bocconi, Giuseppe Soda, e Matteo Di Castelnuovo , Direttore del nuovo Laboratorio Africa SDA Bocconi, che ha presentato il primo progetto di ricerca del Lab: uno studio congiunto con Enel Foundation sul ruolo dell’educazione per lo sviluppo sostenibile dell’Africa, nel quale sono state delineate sfide e opportunità per l’Italia.
Opportunità numerose, come ha voluto sottolineare Carlo Papa, direttore della Fondazione ENEL, che ha ripetutamente evidenziato come rispetto ai più consueti atenei francesi o inglesi, gli studenti africani possano trovare negli atenei italiani un’elevata offerta formativa a prezzi più competitivi.
Dopo Milano, il gruppo si è recato a Torino per un ciclo di lezioni al Politecnico di Torino e per partecipare ad un evento speciale nell’ambito della Tech Week italiana.
Nei locali della Links Foundation, i 16 giovani partecipanti al programma Open Africa Power hanno presentato, ciascuno con un ‘pitch’ di tre minuti, le loro idee e i loro progetti alla comunità tecnologica italiana.
Da progetti pratici, proposte di modifiche normative, fino a prassi di efficientemente energetico, i ragazzi si sono susseguiti per un’ora suscitando ammirazione e interesse con le loro idee.
E così dalla bicicletta per dare energia ai villaggi rurali del Burkina Faso unendo il movimento umano e i pannelli fotovoltaici, ai parchi fotovoltaici galleggianti da piazzare sui bacini delle molte dighe idroelettriche dell’Etiopia, fino al riciclo di vecchie antenne paraboliche per la tv satellitare in accumulatori di energia solare o all’uso di biomasse nelle zone rurali eliminando gli scarti della produzione agricola, i giovani talenti di Open Africa Power hanno stupito la comunità tecnologica raccolta a Torino.