ALGERIA - Sono diminuite drasticamente, sia termini di valore che di volume, le esportazioni algerine di idrocarburi, perno dell’economia nazionale. Il gettito fiscale derivante dalla rendita petrolifera pagata al Tesoro pubblico durante l'anno 2020 ha infatti registrato un deficit del 31% rispetto al 2019.
“Il volume globale delle esportazioni di idrocarburi ha raggiunto 82,2 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Tep) nel 2020 per un valore di 20 miliardi di dollari (16,54 miliardi di euro), con rispettive diminuzioni dell'11% e 40% rispetto al 2019 ”, secondo una sintesi del ministero dell’Energia citata dall'agenzia ufficiale Aps. "Il prezzo medio del petrolio è sceso a 42 dollari al barile nel 2020, contro i 64 dollari dell'anno precedente, una perdita di quasi 23 dollari al barile (-35%)", sottolinea il ministero.
Includendo le esportazioni non di idrocarburi dal settore energetico, compresi i prodotti petrolchimici, il valore delle esportazioni sale a 22 miliardi di dollari nel 2020 (18,19 miliardi di euro).
Inoltre, gli investimenti per lo sviluppo delle attività del settore hanno registrato una diminuzione del 30% nello stesso periodo, passando da 10,2 miliardi di dollari (8,43 miliardi di euro) a 7,3 miliardi di dollari (6 Miliardi di euro).
Tuttavia, secondo il rapporto annuale, sono stati creati mille posti di lavoro diretti nel settore. Allo stesso tempo, le importazioni di prodotti petroliferi sono diminuite, facendo risparmiare all'Algeria oltre 700 milioni di dollari (579 milioni di euro).
Il ministero dell’Energia attribuisce il crollo principalmente all’impatto della pandemia di coronavirus e ai i suoi effetti sui prezzi dell'oro nero, e quindi sull'economia.
Secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale (Fmi), la quarta economia africana dovrebbe sperimentare una recessione del 5,2% nel 2020 e un deficit di bilancio tra i più alti della regione.
La legge finanziaria del 2021 recentemente ratificata prevede una diminuzione delle riserve di valuta estera a meno di 47 miliardi di dollari, prima di una graduale ripresa nei due anni successivi. Tra il 2014 e il 2019, queste riserve si sono sciolte di quasi il 65%, secondo la Banca Centrale. Questa cifra dovrebbe raggiungere quasi il 75% nel 2021. Questa situazione, secondo gli esperti, potrebbe costringere l'Algeria a ricorrere al debito estero, nonostante la sua opposizione in linea di principio.
Le ricchezze derivanti dallo sfruttamento degli idrocarburi rappresentano - almeno fino a questa crisi - oltre il 95% delle entrate esterne, finanziando circa il 60% del bilancio. La rendita del petrolio sovvenziona inoltre il carburante, l'acqua, la salute, l'alloggio e i prodotti di base, in un sistema caratterizzato da un forte intervento statale. [CC]