LIBIA – ENAV, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, ha ottenuto un contratto dall’Autorità per l’aviazione civile della Libia (LCAA) per la costruzione della torre di controllo e del blocco tecnico dell’aeroporto di Mitiga, nei pressi di Tripoli.
A comunicarlo è stata la stessa ENAV, specificando che il valore del contratto è pari a 5 milioni di euro e che i lavori saranno completati entro la fine del 2017.
In base a quel che viene reso noto, le nuove strutture che dovranno essere realizzate saranno tutte adeguatamente equipaggiate per l’erogazione dei servizi per la navigazione aerea volti a garantire la piena operatività e sicurezza dello scalo.
A causa dell’inagibilità dell’aeroporto di Tripoli, lo scalo di Mitiga viene attualmente utilizzato per servire i voli nazionali ed internazionali che attualmente possono atterrare e decollare in territorio libico. Grazie alla costruzione della nuova torre di controllo, si legge nel comunicato di ENAV, la Libia potrà garantire il massimo livello di efficienza e di sicurezza delle operazioni di volo.
Durante la fase di realizzazione del nuovo impianto, ENAV provvederà a fornire all’aeroporto di Mitiga una torre di controllo mobile, una struttura all’avanguardia che, grazie agli allestimenti tecnologici e alla qualità delle postazioni di lavoro, consentirà ai controllori del traffico aereo e al personale tecnico di operare nelle migliori condizioni.
“Questo risultato è stato ottenuto grazie anche alla sinergia tra le istituzioni ed in particolare al ruolo decisivo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che desidero ringraziare – ha detto l’amministratrice delegata di ENAV, Roberta Neri – Peraltro, per ENAV operare in Libia ha un’importanza strategica che va oltre la valenza economica del contratto. La zona sud del nostro spazio aereo confina con la Libia che attualmente è interdetta ai voli europei. Riuscire a favorire lo sviluppo del trasporto aereo e i collegamenti con l’Europa significa, in prospettiva, aumentare i flussi di traffico di interesse per il nostro Paese e quindi i ricavi da attività regolata, grazie al recupero di quelle rotte che, prima del divieto di sorvolo, attraversavano i nostri cieli”.[MV]