CIAD – “L’Italia è un Paese con una profonda cultura d’impresa e pensiamo esista una complementarietà tra il nostro Paese e il Ciad, Paese ricco di risorse umane e naturali”: così ha detto Mauro Lorenzini, inviato speciale della Farnesina in Ciad parlando alla stampa a margine della presentazione svoltasi ieri a Roma presso la sede di Confindustria Assafrica & Mediterraneo.
Ricordando che l’Italia ha già stretto degli accordi in materia di sicurezza con il Ciad, “perché nel contesto regionale il Paese sta mettendo a disposizione le proprie forze armate anche a livello sub-regionale per rispondere alle sfide poste dal terrorismo internazionale”, Lorenzini ha sottolineato come il suo lavoro sia proprio quello di sviluppare le relazioni bilaterali.
“Credo che dopo la giornata di oggi potremmo intavolare un discorso per avere una formalizzazione di un accordo bilaterale su aspetti più strettamente economici e commerciali – ha detto Lorenzini rispondendo a una domanda di InfoAfrica – Sicuramente è nei nostri interessi”.
Attualmente infatti, secondo le informazioni a disposizione presso l’Archivio dei trattati internazionali online (ATRIO) della Farnesina, tra Italia e Ciad sono in vigore un accordo per la cooperazione economica e tecnica ratificato dal Parlamento italiano nel 1966 e un accordo per proteggere e favorire gli investimenti di capitale, firmato a novembre 1969 e da allora in vigore, ma mai aggiornato né ratificato.
Tra i settori più interessanti per le imprese italiane, secondo l’inviato speciale della Farnesina, figurano quello energetico ( il 60% della popolazione della capitale non ha oggi accesso all’energia elettrica), le comunicazioni, il settore minerario e delle infrastrutture.
“L’atteggiamento ovviamente deve essere di consapevolezza di andare a operare in un Paese nel quale il tessuto economico è estremamente rudimentale e quindi l’imprenditore in questione dev’essere consapevole che si va lì per costruire, anche con un atteggiamento spostato strategicamente nel tempo – ha aggiunto ancora Lorenzini – non è l’intervento “mordi e fuggi”, ma è un Paese che presenta delle grandi opportunità e si proietta verso uno sviluppo economico a lungo termine”.
Lorenzini ha ribadito più volte l’importanza strategica del Ciad, evidenziando per esempio il coinvolgimento del governo di N’Djamena (insieme anche a Libia, Mali e Niger) nella cabina di regia del ministero dell’Interno sui flussi migratari: “Per il momento ci sono io come rappresentante della Farnesina in qualità di inviato speciale, ma con l’insediamento del futuro governo si potrà valutare l’apertura di un’Ambasciata italiana anche in Ciad: la mia valutazione come funzionario che sta svolgendo questo incarico è anzi che sia opportuno aprire una nostra rappresentanza diplomatica a N’Djamena e questa sarà la mia raccomandazione al termine dell’incarico che mi è stato affidato”. [MV]