AFRICA – La creatività è il filo rosso che può legare italiani e africani. Quel comune denominatore è diventata l’esposizione d’arte e design Milano#Dakar, messa in piedi da Euroinnovators, società di pianificazione e organizzazione di progetti creativi.
Una cinquantina di oggetti a produzione limitata, ispirati dalla tradizionale artigianale e realizzate da 30 creativi italiani e africani, si possono ammirare fino a domenica nella Galleria MiFac, del Palazzo Siam (Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri): si tratta, più nel dettaglio, di complementi d’arredo, tessuti, accessori, mobili e oggetti del quotidiano creati con il legno, il metallo, la ceramica, il vetro.
L’esposizione, che è uno degli appuntamenti del Fuori Salone di Milano, in agenda fino a domenica, è curata da Michela Codutti e Rebecca Hoyes, con la direzione artistica di Vincent Insinga, e realizzata in collaborazione con Amref Health Africa e Italianway, coprodotta da Artemest con la consulenza artistica del Centre Culturel du Manoir e con Internationalia come media partner.
“L’obiettivo dell’esposizione è far vedere quanto la creatività possa essere un tratto d’unione fra le due realtà. Il design può essere anche un mezzo di collegamento, arrivando là dove altri sistemi non riescono ad arrivare”, spiega Codutti.
Le due curatrici hanno selezionato creazioni che usano tecniche simili, facendo in modo che quelle stesse tecniche diventassero un punto d’incontro fra Italia e Africa. Per quanto riguarda il continente nero gli artisti che espongono i loro oggetti sono tutti creativi legati al loro territorio, la cui impresa ha anche una missione sociale.
Binky Newman, ad esempio, sudafricana, ha coinvolto anche altre donne della sua terra, che hanno dato un apporto ai progetti che lei realizza e che poi commercializza.
I lavori selezionati arrivano dal Mali, dal Senegal, dalla Costa d’Avorio, dal Kenia e anche dal Sudafrica. “Abbiamo cercato di fare una selezione completa che tenesse conto delle diverse realtà del territorio”, spiega la curatrice.
Tra gli oggetti esposti un pouf grigio, realizzato in lana merinos lavorato a mano, opera di Ronel Jordan, designer sudafricano, uno lungo specchio, appoggiato sopra dei cassetti, entrambi inseriti in una struttura di legno di cocco laccato e incavato,
realizzato da Jean Servais Somian, che ha svolto la sua prima formazione nel centro artigianale di Gran-Bassam in Costa d’Avorio. Ma ci sono anche una culla realizzata in legno d’ebano e un tavolino in legno bianco d’acero, ponti verso l’Africa, fatti da Maria Elisabetta Cori, creativa italiana che lavora con materiali di riciclo.
Alcune delle opere realizzate dai protagonisti di Milano#Dakar saranno vendute all’asta durante la “Water Charity Dinner”. La cena a scopo benefico, finalizzata a supportare i progetti idrici di Amref Health Africa, si terrà venerdì, a Villa Necchi Campiglio a Milano. [MG]