NIGER – I responsabili dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) e del Programma alimentare mondiale (PAM) si sono impegnati a rafforzare il sostegno agli sforzi regionali per affrontare la situazione critica della sicurezza alimentare e nutrizionale nel Sahel.
Il direttore generale della FAO José Graziano da Silva, il presidente dell’IFAD Gilbert Houngbo e il direttore esecutivo del PAM David Beasley hanno preso questo impegno a conclusione di una visita di quattro giorni in Niger, dove si sono incontrati tra gli altri con il presidente Mahamadou Issoufou e il primo ministro Brigi Rafini.
I responsabili delle tre agenzie hanno visitato diversi progetti in cui la collaborazione tra FAO, IFAD, PAM, con il governo del Niger e altri partner sta fornendo alla popolazione nuove opportunità per nutrire le famiglie e costruire mezzi di sussistenza che siano più resistenti agli eventi meteorologici estremi e ad altre emergenze.
“Lavorando a stretto contatto, la FAO, l’IFAD e il PAM stanno facendo la differenza nelle vite e nei mezzi di sussistenza di parte della popolazione più vulnerabile del Niger – ha detto José Graziano da Silva – Cercheremo di rafforzarci reciprocamente e continuare a lavorare con i governi, i donatori e altri partner per incrementare il nostro intervento in tutto il Sahel e raggiungere Fame Zero”.
In Niger, come in molte parti del Sahel, gli shock climatici hanno provocato periodi siccità ricorrenti con impatti devastanti sulle popolazioni già vulnerabili della regione, in particolare quelle che dipendono dall’agricoltura e dall’allevamento di bestiame per il proprio sostentamento e sopravvivenza.
Poiché la stagione secca nel Sahel – che va da giugno ad agosto – sta per terminare, le ultime stime mostrano che quasi sei milioni di persone soffrono di grave insicurezza alimentare in questo periodo. Di questi, quasi la metà – vale a dire circa 2,7 milioni di persone – sono pastori o agro-pastori. Si stima che siano circa 1,6 milioni i bambini che soffrono di malnutrizione acuta grave.
Il Sahel, la cui popolazione di 140 milioni dovrebbe raddoppiare entro il 2050, ha tra i più alti tassi di povertà al mondo. Questo, insieme ai cambiamenti climatici, eserciterà una crescente pressione su risorse naturali già scarse e probabilmente genererà più conflitti, in particolare tra i pastori e le famiglie coinvolte nella produzione agricola, e costringerà sempre più persone a dover abbandonare le zone rurali.
In Niger, come in altre parti del Sahel, FAO, IFAD e PAM si stanno concentrando congiuntamente su come affrontare povertà, sottosviluppo, shock climatici e migrazioni – fattori che hanno tutti contribuito alla critica situazione umanitaria e di sicurezza della regione, che colpisce in particolare le donne e le giovani. [MV]