MAROCCO – (segue) E’ il Marocco stesso a rappresentare una grande opportunità: questa è, in conclusione, la sintesi degli interventi che si sono succeduti nel corso del seminario “Le opportunità di investimento in Marocco e il suo ruolo nel continente africano” tenutosi ieri nell’ambito di Connext, evento nazionale di partenariato industriale organizzato da Confindustria a Milano.
A moderare il seminario è stato il direttore generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, Pier Luigi d’Agata.
Da anni ormai le autorità stanno creando le condizioni più adatte agli investimenti stranieri: hanno riformato il codice commerciale, hanno firmato intese per evitare le doppie imposizioni, hanno creato infrastrutture modernissime (porti, aeroporti, ferrovie, autostrade), hanno creato zone industriali all’avanguardia, hanno garantito un clima di sicurezza. I risultati iniziano a vedersi.
Solo nell’industria sono stati creati 110mila posti di lavoro (ma l’obiettivo è arrivare ad almeno 500mila nei prossimi anni). Un’industria non si è concentrata solo su lavorazioni a basso valore aggiunto, ma vanta eccellenze nei settori automobilistico e dell’aerospazio. Perni di questo sviluppo sono la regione di Casablanca (punto di riferimento per i commerci atlantici) e quella di Tangeri (con il suo porto internazionale).
In questo contesto, l’Italia può diventare un partner importante.
“Le relazioni tra i due Paesi sono antichissime, risalgono al 1889 – ha sottolineato Khalid Benjelloun della Cgem, la Confindustria marocchina – Credo però che possano essere potenziate su basi nuove, sperimentando le potenzialità offerte dalla digitalizzazione. I nostri sistemi produttivi sono simili e si fondano su una rete di piccole e medie aziende. Il know-how italiano è molto apprezzato da noi e non fa alcuna fatica a abbinarsi allo stile imprenditoriale marocchino che, negli ultimi anni, si è conquistato in tutto il mondo una fama di intraprendenza e affidabilità”.
Fama confermata da Emilio Gallocchio della Intrasystem, un consorzio che opera nei settori infrastrutturale, ferroviario, delle energie rinnovabili.
“Il Marocco – ha sottolineato – può vantare una continuità di investimento che è una garanzia per il futuro e per chi vuole lavorare nel Paese. Ma anche una serietà e una competenza molto apprezzate dagli imprenditori europei. Il Marocco poi lavora bene anche sul piano culturale. Le sue università sono piene di studenti africani. Questo garantisce ottime relazioni con i leader politici ed economici del futuro”. [di Enrico Casale]