AFRICA – Una cooperazione di più alto livello tra Unione Europea e Africa con l’agricoltura al centro. Questo il tema di un seminario di due giorni che si è aperto ieri a Bruxelles su iniziativa della Commissione Europea e in particolare della Direzione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.
Ricordando il peso che ancora oggi l’agricoltura detiene all’interno delle economie africane sia in termini di ricchezza prodotta sia di posti di lavoro generati, Willi Schulz-Greve, capo dell’unità Global issues and relations with Acp, ha sottolineato come proprio per questo motivo la cooperazione europea in materia di agricoltura e in Africa dovrebbe fare un passo avanti di qualità.
Per farlo, ha detto a sua volta Leonard Mizzi, capo unità alla direzione generale di Cooperazione internazionale e sviluppo, serve un lavoro di squadra che tenga conto della priorità di creare lavoro e della necessità di coinvolgere il settore privato. Secondo Mizzi, aiutare i piccoli agricoltori significa creare condizioni favorevoli al coinvolgimento del settore privato che oggi non reputa il comparto agricolo attraente.
“Oggi i privati lavorano molto nel campo delle energie rinnovabili – ha detto Mizzi – perché vi trovano le condizioni ideali, ma restano lontani dall’agricoltura. Per farli avvicinare occorre rendere meno rischiosi gli investimenti in agricoltura e portare avanti il capitolo dell’assistenza tecnica”.
Nel corso della prima giornata a portare concrete esperienze di cooperazione dall’Africa sono stati il nigeriano Oluwabunmi Ajilore e il mozambicano Graciano Julio Francisco. Ajilore ha parlato di un’esperienza di filiera che vede protagonisti i giovani, Francisco del progetto Leader condotto dalla cooperazione finlandese nella provincia di Zambezia.
Oggi il seminario proseguirà cn interventi di peso: in programma quello del commissario Ue all’Agricoltura, Phil Hogan, e quello di Josefa Leonel Correia Sacko, commissario dell’Unione Africana per l’Economia rurale e l’agricoltura. [GB]