LIBIA – Il futuro della Libia è ancora incerto. Eppure, anche in un contesto così complicato, nuovi investimenti possono favorire la pacificazione del Paese: ne sono sicuri i rappresentanti del Centro Arbitrale Libico (LCICA) e della Camera Arbitrale di Milano che hanno firmato un accordo di cooperazione durante la “Terza Conferenza Internazionale sull’Arbitrato in Libia” promossa da ISPRAMED.
Un incontro in occasione del quale gli interventi di tutti i relatori si sono soffermati sulla necessità per il Paese nordafricano, stravolto da guerra e frammentazione politica, di favorire le procedure di giustizia alternativa come arbitrato, conciliazione e mediazione in caso di controversie commerciali.
“Accordi come quello firmato oggi vanno nella direzione giusta – ha detto Abdul Wahab Shagluf, presidente del LCICA – perché si prefiggono l’obiettivo di creare un clima di fiducia fra i libici e gli operatori economici stranieri, in particolare europei. In assenza di un quadro giuridico chiaro attrarre investimenti è complicato e, se far ripartire l’economia diventa impossibile, anche le prospettive di pace diventano una chimera”.
A maggior ragione in un Paese come la Libia – che non ha mai ratificato la Convenzione di New York del 1958 per il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere, altro punctum dolens evidenziato durante la conferenza promossa da ISPRAMED – ancora oggi afflitto da caos e guerra civile, caratterizzato da scarsa digitalizzazione delle banche, chiusura dei registri delle proprietà commerciali, corruzione endemica e disomogeneità del sistema legale.
Insomma, un Paese che è tutto da ricostruire ma Abdul Wahab Shagluf, in un commento rilasciato a InfoAfrica a margine dell’incontro, si è mostrato ottimista: “Noi del LCICA siamo qui a Milano perché sposiamo in toto gli obiettivi fissati da ISPRAMED, convinti che possano essere una buona base per far ripartire l’economia del Paese”.
“Sono fiducioso – ha concluso il presidente del Centro Arbitrale Libico – la situazione del Paese migliorerà, a maggior ragione se, come pare, tutte le parti in causa nel conflitto parteciperanno all’incontro previsto a Berlino verso Natale, che avrà come obiettivo quello di trovare un accordo che porti alla fine delle ostilità”. [DF]