AFRICA – “Questo congresso riveste un’importanza particolare per promuovere il dibattito sulle conseguenze del diritto alla scienza”: con queste parole, inviate tramite un video-messaggio, la vice-ministra degli Affari esteri italiana Emanuela Del Re ha aperto il sesto Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica in corso ad Addis Abeba, per la prima volta nel continente africano.
“La scienza ha un impatto notevole su ogni aspetto della vita umana e il diritto a godere del progresso scientifico è legato a doppio filo alla libertà: la libertà di ricerca ma anche di innovazione della ricerca. – ha aggiunto la vice-ministra – È un principio che contiene degli obblighi: gli Stati devono evitare discriminazioni sulle loro politiche in questo settore e la scelta di tenere questo congresso in Africa in collaborazione con l’Unione Africana è significativa. È un segno del coinvolgimento della comunità africana e dei suoi scienziati e vogliamo estendere questi benefici a tutto il pianeta”.
Organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e da Science for Democracy insieme all’Unione Africana, il congresso si propone come una due giorni di dibattito sul diritto godere dei benefici del progresso applicati a temi come lo sviluppo sostenibile, le cellule staminali e l’editing del genoma, i diritti sessuali e riproduttivi, il libero accesso ai dati e l’intelligenza artificiale.
“Attraverso il progresso scientifico possiamo affrontare nuove minacce, contribuire agli obiettivi dell’Agenda 2030 – ha aggiunto nel suo intervento la vice-ministra – vorrei ricordare che le donne contribuiscono a solo un terzo della comunità scientifica globale: non possiamo lasciarle indietro”.
Al congresso, oltre ai vertici dell’Associazione Luca Coscioni e dell’Unione Africana, saranno inoltre presenti personalità accademiche e scientifiche tra cui il Premio Nobel per la medicina per aver scoperto la struttura del DNA, Richard John Roberts. [ASB/MV]