TUNISIA – E’ in programma il 27 agosto a Tebourba, a pochi chilometri da Tunisi, un momento di formazione e approfondimento legato a Surefish, il progetto vincitore del bando Prima 2019 (finanziato con 1,6 milioni di euro) e dedicato alla pesca.
Il progetto vede il coordinamento dell’Italia, con la società ENCO SRL e l’Università degli Studi di Napoli Federico II, insieme ad altri quattro Paesi: Egitto, Libano, Spagna e Tunisia. Al centro dell’idea avviata c’è la valorizzazione e la tutela della pesca, in particolare per acciuga, cernia, tilapia e tonno rosso, con la finalità di garantire la tracciabilità del prodotto ittico nel Mediterraneo e combattere la pesca illegale.
L’iniziativa di Tebourba è partita da Slow Food Tebourba Association e Gi.&Me. Association, partner del progetto. Nel corso della presentazione del progetto Ahmed Saidi, che collabora con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (Unina), coordinatore del progetto in questione, e capogruppo del Focus Group dibatterà con i consumatori locali per comprendere l’importanza dell’unione della filiera e provare a sviluppare una sinergia in tema di sostenibilità e autenticità del prodotto.
Surefish – si legge in un comunicato – intende dare slancio e implementare un meccanismo globale di sicurezza, che si avvalga dello sviluppo tecnologico e della ricostruzione della filiera di approvvigionamento della pesca nel Mediterraneo. Il consorzio Surefish, costituito da 13 partner di entrambe le sponde del Mar Mediterraneo (Egitto, Italia, Libano, Spagna e Tunisia), intende lavorare in maniera sinergica diffondendo l’importanza della tecnologia e della competenza su ICT, blockchain, etichettatura e imballaggi intelligenti, diffondendo l’importanza dell’utilizzo di metodi analitici e sensoriali innovativi per la tracciabilità e la valutazione della pesca.