NIGER – Ferito dalla violenza jihadista, indebolito da una profonda crisi politica, minacciato dai cambiamenti climatici, il Niger sta attraversando una fase delicata della sua storia e la popolazione deve affrontare i problemi della povertà e dell’insicurezza alimentare. Nel Paese opera un’organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura della disabilità e dell’inclusione delle persone più vulnerabili.
“Nonostante i molteplici problemi, guardiamo al futuro con ottimismo, dice Adamou Boureima, Country Director di Cbm Italia Onlus in Niger: “Il 60% della popolazione nigerina è giovane. I giovani con le loro energie e capacità rappresentano una risorsa: sono loro il punto di rottura con il passato. Educazione, formazione, accesso ai servizi, opportunità di lavoro dovrebbero diventare le parole d’ordine se vogliamo che restino qui e non cerchino altrove un futuro”.
Un approccio di speranza caratteristico di Cbm Italia Onlus che opera in Niger dal 2017, prima con un progetto di agricoltura sostenibile e inclusiva, poi con uno di educazione inclusiva. Obiettivo: spezzare il ciclo invisibile che nei Paesi in via di sviluppo lega la povertà alla disabilità.
Cambiamenti climatici e sicurezza alimentare rendono quasi impossibile la vita a coloro che vivono in condizioni di vulnerabilità e povertà. È a loro che Cbm Italia ha rivolto l’attenzione a partire dal 2017 quando, con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, nella Regione di Zinder, la seconda in Niger maggiormente colpita da insicurezza alimentare e malnutrizione, ha avviato il progetto “Coltivare la resilienza: agricoltura sostenibile e inclusiva”.
Con l’obiettivo di rendere indipendenti le persone con disabilità, in particolar modo le donne, che per stigma sociale e scarso accesso ai mezzi di produzione, sono ancora più a rischio di malnutrizione, sono stati avviati percorsi di formazione per far sì che i beneficiari imparassero un lavoro nell’agricoltura o nell’allevamento che permettesse loro di essere autonomi. Formazione, inclusione e migliore qualità della vita hanno guidato in questi anni l’organizzazione.
A oggi sono 130 gli orti realizzati. Oltre 700 le persone che beneficiano dei prodotti di cui 130 beneficiari diretti, uno per ogni orto, e le loro famiglie. Per ogni orto è stato costruito un pozzo per irrigare, 12 quelli comunitari. Il kit donato prevedeva sementi di pomodori, peperoncino verde, cipolle, zucchine, cavoli, lattuga, angurie, peperoni e moringa. Oltre agli orti, le 130 famiglie beneficiarie hanno ricevuto in dotazione anche dei kit caprini al fine di promuovere l’allevamento dei piccoli ruminanti. Grazie al progetto sono stati costruiti 5 centri di trasformazione dei prodotti agricoli all’interno dei quali lavorano 250 donne. 7 i centri realizzati per la vendita di prodotti e sementi.
L’impegno di Cbm in Niger non si ferma a Zinder, ma arriva a Diffa dove l’obiettivo è favorire l’accesso e l’inclusione di bambini e adolescenti nelle strutture educative della Regione e contrastare l’abbandono scolastico. Per questo nel comune di Chétimari l’organizzazione sta promuovendo attività di sensibilizzazione sull’inclusione e lavorando alla riduzione delle barriere architettoniche in 24 classi affinché siano accessibili agli studenti con disabilità.
Il progetto, sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, prevede anche la costruzione di 13 nuove classi, di servizi igienici e interventi strutturali per garantire l’accesso all’acqua. Le classi costruite saranno equipaggiate con arredamento e materiali essenziali allo svolgimento delle attività educative.
I progetti in Niger rientrano nella nuova campagna “Break the cycle”, nata con l’obiettivo di contribuire a spezzare il ciclo che lega povertà e disabilità nei Paesi in via di sviluppo. 26 i progetti sostenuti in 12 Paesi di Africa, Asia e America Latina. Progetti di salute, educazione e inclusione sociale, capaci di mettere al centro le persone con disabilità e i loro diritti grazie all’approccio Community Based Inclusive Development (Cbid): uno sviluppo inclusivo su base comunitaria che permette di lavorare insieme alle comunità.
Cbm Italia Onlus è un’organizzazione umanitaria impegnata nella prevenzione e cura della cecità e della disabilità evitabile e nell’inclusione delle persone con disabilità in Africa, Asia, America Latina e in Italia. Cbm Italia fa parte di Cbm (Christian Blind Mission), organizzazione internazionale attiva dal 1908 per includere e contribuire a una migliore qualità della vita delle persone con disabilità che vivono nei Paesi in via di sviluppo. Nel 2019 Cbm Italia ha realizzato 48 progetti in 17 Paesi, raggiungendo circa 1,9 milioni di beneficiari. Globalmente Cbm ha realizzato 540 progetti in 51 Paesi di tutto il mondo raggiungendo oltre 10,7 milioni di beneficiari.