AFRICA - Un cambio di governo rappresenta sempre un rischio elevato di rinegoziazione di progetti e contratti di concessione recenti, se non di cancellazione totale: lo sottolinea Laura Seara Cabeça del Risk Advisory Group in un recente articolo su InvestmentMonitor. L’Africa, dice in sostanza, è un mercato attraente per gli investitori, ma pieno di rischi nel periodo che precede le elezioni.
“Questi rischi sono aggravati da strutture di governance deboli, sfide istituzionali e ambienti politici polarizzati. I rischi sono anche presenti quando un detentore [del potere] lascia il posto a un alleato dello stesso partito, specialmente negli stati monopartitici, dove spesso ci sono grandi differenze tra le fazioni all’interno dei partiti”, ha aggiunto Cabeça, alludendo in particolare al caso dell’Angola, che si sta avvicinando a elezioni generali a fine agosto.
L’attuale presidente dell’Angola, dopo aver sostituito José Eduardo dos Santos come capo di stato dell’Angola nel 2017, e nonostante fosse stato da lui scelto e imposto, “si è rivoltato contro i membri della famiglia dell’ex leader, annullando i contratti firmati con società legate alla figlia Isabel dos Santos”, ricorda.
La senior associate del team dell’Africa subsahariana presso il Risk Advisory Group ritiene che gli investitori stranieri che si sono riconnessi con l’Africa dopo la crisi economica del continente causata dal Covid-19, saranno ora “attratti da rendimenti interessanti offerti da progetti grandi progetti infrastrutturali, spesso promossi prima delle elezioni”.
Quando si cercano contratti in momenti pre-elettorali, osserva, gli investitori possono affrontare due rischi principali: elevati rischi di corruzione, poiché i processi di gara diventano affrettati, e un contesto politico fragile che minaccia l’andamento dell’attività”.
Poiché gli elettori sono ansiosi di vedere i loro leader politici perseguire obiettivi di sviluppo nazionale e aumentare le opportunità di lavoro, “tendono a fare grandi promesse di infrastrutture in vista delle elezioni nella speranza di rafforzare le loro prospettive”.
In questo contesto, “un caso che spicca in questo momento è quello del presidente dell’Angola, João Lourenço, che promette una serie di progetti su larga scala, tra cui parchi solari multimiliardari, per aiutare a diversificare l’economia del Paese”, mentre si candida alla rielezione al voto del 24 agosto.
L’analista avverte anche del fatto che nella fretta di concludere le trattative prima dell’inizio delle votazioni, alcuni leader possono anche accelerare i processi di aggiudicazione. Ma “i potenziali candidati devono essere consapevoli dei maggiori rischi di conformità di fronte a possibili scorciatoie procedurali e incentivi alla firma dei contratti”. Al momento delle elezioni, è meno probabile che venga rispettato il giusto processo legale nelle transazioni commerciali. Inoltre, invece di partecipare a un’asta competitiva, al momento “gli investitori possono essere invitati a condurre trattative poco chiare” e “la mancanza di visibilità aumenta il potenziale di concussione e altre forme di corruzione”, sottolinea Laura Cabeça. [CC]